DAVID BOWIE: “Let’s dance” (1983)
Let’s sway,/sway through the crowd to an empty space – Danziamo,/fatti largo tra la folla verso uno spazio vuoto.
Chissà in quanti, pur non conoscendola, si saranno imbattuti in una foto di questa originalissima discoteca, dalla forma che ricorda quella della conchiglia di un riccio. Si tratta della Woodpecker, dancing (allora si chiamavano così) inaugurato nel 1968 che concluse la sua esperienza solo sette anni dopo per via di un incendio causato da un cortocircuito nei bagni. La discoteca è perfettamente mimetizzata nella boscaglia che costeggia la strada che unisce la statale adriatica a Milano Marittima e sembra sospesa sull’acqua del laghetto artificiale su cui poggia, raggiungibile da una passerella. Tutto quello che è intorno all’enorme conchiglia è stato totalmente perso per l’incuria e l’azione dei vandali, mentre la cupola in vetroresina di 16 metri di diametro, suddivisa in 23 spicchi sorretti da un’armatura in acciaio, progettata da un architetto faentino molto noto all’epoca, seppur parzialmente intaccata dalla ruggine, resiste ancora, intatta sulla pista da ballo, una piattaforma di pregiato marmo grigio carnico. Sembra che la struttura in vetroresina, risalente al 1966, fu montata in soli due giorni da un’impresa che costruiva natanti. Al suo interno mostra disegni (si dice che possano essere di Blu, uno dei 10 top-writer europei) che raffigurano una serie di robot, incrocio tra animali e macchine. Proprio recentemente è stata avanzata un’ipotesi di recupero che inserisca la Woodpecker all’interno del percorso ciclabile che la sfiora: probabilmente l’unica salvezza.