WHO: “Sister disco” (1978)
Goodbye Sister Disco/with your flashing trash lamps./Goodbye Sister Disco/and to your clubs and your tramps. – Addio Sorella Disco/con le tue schifose lampade a intermittenza./Addio Sorella Disco/e alle tue cose e ai tuoi calpestii.
La discoteca P. è stata una delle più lussuose sale da ballo delle Marche. Sorta, pare, su iniziativa di una ex pornostar, che non so dire se figurasse direttamente nella gestione, ha ballato poche estati per poi chiudere alla svelta. Piuttosto grande (poteva contenere fino a 4.000 persone), comprende un’area esterna con piste da ballo, piscine e laghetto e un’area interna su tre piani con varie sale, oltre ai locali per lo staff e le cucine sotterranee. Nel sopralluogo effettuato ho rilevato che la struttura è rimasta pressoché intatta, sicuramente per l’ingresso molto difficoltoso; ho notato che ci sono dei lavori in corso, sebbene mi sembra che vadano molto a rilento e che forse siano stati sospesi. Purtroppo, non sono riuscito a entrare nella parte interna, che è contenuta nel nucleo centrale della costruzione, costituita da ambienti caratterizzati da ampie vetrate a specchio, che lasciano intravedere a malapena cosa ci sia all’interno. Peccato, perché da una vista sommaria, ci sarebbe stato molto da fotografare, ma gli accessi erano serrati perfettamente e, in questi casi, è doveroso astenersi. La parte esterna è comunque interessante, ed è quella che mostra i più evidenti segni del degrado avvenuto in questi anni. Le piscine all’ingresso, lunghe e strette, sono ormai prosciugate e il laghetto è diventato un acquitrino verdastro; le piste da ballo all’aperto sono state spogliate quasi del tutto da ogni attrezzatura tecnica. All’esterno, su un lato della costruzione, sono situate le cucine, anch’esse svuotate di quanto poteva essere asportato. Quando ci s’imbatte in queste strutture non è difficile comprendere i motivi della chiusura, che di solito si riconducono a ragioni di ordine pubblico per traffici illeciti o alla classica gestione fallimentare. Propenderei per questa seconda ipotesi, considerate la distanza dai grossi centri urbani e la strada relativamente impegnativa per arrivare a destinazione. Fatto sta che è dalla fine dell’estate 2012 che le casse dei mega stereo della discoteca non fanno più sentire la loro voce.