Un abbraccio al mare

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by Chiedi alla Polvere

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Aprile 7, 2019

BRYAN ADAMS: “Summer of ‘69” (1984)

Oh, when I look back now,/that summer seemed to last forever/and if I had the choice/yeah, I’d always wanna be there./Those were the best days of my life. – Oh, quando mi guardo indietro ora,/quell’estate sembrava durare per sempre/e se avessi potuto scegliere/sì, avrei sempre voluto essere là./Quelli erano i più bei giorni della mia vita.

Le colonie marine in Italia ebbero avvio con il regime fascista, che le edificò in gran numero secondo i criteri architettonici propri, accentuandone volutamente l’impronta di rigore e disciplina già presenti nel razionalismo; nel secondo dopoguerra la tipologia architettonica delle colonie marine muta verso una via in cui gli ospiti si potessero finalmente sentire tali e non soggetti da irreggimentare o da controllare in ogni momento. Quest’idea partecipativa che ispira il nuovo corso architettonico trova la sua espressione più riuscita nella colonia estiva Enel di Riccione, progettata dal genovese Giancarlo De Carlo (1919-2015), inaugurata nel 1963 ed attiva fino a tutti gli anni ottanta. Le mutate abitudini vacanziere degli italiani e gli imperativi consumistici dell’industria vacanziera la costrinsero ad un forzato oblio, che la condannò all’abbandono assoluto. La colonia Enel è concepita con un’organizzazione dei volumi in pianta esattamente all’opposto di quanto realizzato dalle architetture marine precedenti nonché dalla maggior parte di quelle coeve. Questa colonia è un’antesignana delle strutture a impatto zero, in totale aderenza all’ambiente marino in cui s’inserisce e addirittura con soluzioni interne ed esterne previste per i portatori di handicap. La struttura fu eretta su vari livelli con una pianta a ferro di cavallo e con la corte direttamente sul mare. L’ esterno è rivestito di piastrelle color verde acqua che riporta al colore delle acque dell’Adriatico (probabilmente quelle di una volta!). Sono presenti stanze e terrazze estremamente grandi, luminose, costruite su diversi livelli, che rendono molto più armoniosa la struttura. Le finestre ad altezza differenziata sono una caratteristica dell’intera costruzione, forse previste per facilitare la vista dell’esterno anche ai più piccoli, oltre che per dare un’impressione di movimento a chi osserva la costruzione. La colonia si presenta all’interno come un coerente labirinto di forme ed ambienti; ormai è pressoché vuota, ma questo fatto la rende assai più apprezzabile architettonicamente. Un merito della città di Rimini è quello di diverse organizzazioni ed istituzioni private che si sono adoperate per evitare la ventilata demolizione della colonia, poi inserita ufficialmente in un progetto di recupero dopo il suo inserimento nelle architetture di qualità del secondo novecento in Emilia-Romagna. L’ex colonia diventerà un hotel a cinque stelle, ma vedrà mantenuta inalterata la struttura originaria e. dunque, continuerà ad “abbracciare il mare”, come nell’espressa intenzione del suo ideatore.

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