In attesa della mareggiata

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by Chiedi alla Polvere

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Aprile 12, 2025

THE WHO: “Sea and sand” (1973)

Here by the sea and sand/nothing ever goes as planned – Qui vicino al mare e alla sabbia/niente va mai come previsto.

 

Sorto nel 2006 dalle ceneri dell’Acapulco, il Naomi era partito col botto nella prima stagione, sotto la direzione artistica del popolarissimo Andrea Roncato, attore di innumerevoli pellicole comiche e commerciali, tra le quali spicca il personaggio del tamarro Loris Batacchi, capoufficio pacchi in “Fantozzi subisce ancora” (1983). Grazie alle sue entrature nel mondo dello spettacolo, Roncato riuscì ad assicurarsi la costante presenza di attori, veline e cantanti in voga quegli anni, assicurando al piccolo dancing una visibilità che lo rese ben presto uno dei luoghi più ricercati per la movida della media riviera adriatica. Dopo qualche anno il Naomi, che aveva esteso le sue aperture alle serate invernali, incluse il ristorante Blanco, capace di raffinate specialità di pesce, ma ormai Roncato aveva spiccato il volo e l’attività cominciò a declinare fino all’improvvisa chiusura del giugno 2018 per irregolarità varie, inerenti la sicurezza e mancati pagamenti dei canoni demaniali annuali. Il Covid sopraggiunto poco dopo determinò la definitiva chiusura dello chalet sul mare, cui nel frattempo era stata revocata la decaduta concessione balneare. Ora restano solo le polemiche politiche e il rimpallo delle responsabilità sull’inanità delle giunte presenti e passate, che non avrebbero saputo cogliere in tempo l’offerta della Federazione Italiana Vela per un recupero della struttura con un’offerta che purtroppo avrebbe coperto solo il 50% del costo complessivo in carico al Comune, alle prese con la carenza di liquidità nota agli altri enti locali nazionali. In tutto ciò, il Naomi sprofonda letteralmente in mare, ormai precariamente sospeso sui pali ferrosi erosi dalla ruggine e dalla salsedine, esposto su un punto costiero non riparato dagli scogli, dove le onde lo raggiungono senza trovare ostacoli, e con la pavimentazione lignea sospesa squarciata in più punti che disegnano un percorso di avvicinamento alla costruzione simile alla scacchiera di una dama. Da più parti si levano voci per risolvere quello che ormai è solo un ingombro antiestetico e pericoloso per i cittadini, ma i costi sono stimati intorno ai trecentomila euro e nelle casse comunali proprio non ci sono. L’elegante struttura in bianco laccato, affacciata sul litorale è ormai solo un amaro ricordo e, considerato il tempo trascorso invano dalla sua chiusura, chissà che non tocchi proprio al mare risolvere la questione.

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