CREEDENCE CLEARWATER REVIVAL: “Have you ever seen the rain?” (1970)
I wanna know, have you ever seen the rain?/I wanna know, have you ever seen the rain,/comin’ down on a sunny day? – Dimmi, hai mai visto cadere la pioggia?/Dimmi, hai mai visto cadere la pioggia,/venire giù in una giornata di sole?
Non lontano in linea d’aria dal castello di Pitino si trova un’edicola contenente un affresco che risale al 1600, ormai illeggibile in gran parte, raffigurante la Madonna col Bambino che troneggiano sulla Santa Casa di Loreto. L’indicazione finale per trovarlo mi è stata data da una contadina, intenta ai lavori del periodo, che ha subito girato la mia richiesta a una sua conoscente, che ha saputo indicarmi il percorso con precisione teutonica, specificando che si trattava della Vergine del Tribbio. L’edicola è situata in alto rispetto alla strada poderale, lungo un corto e stretto sterrato che porta a un minuscolo agglomerato di abitazioni rurali, tutte disastrate per la vetustà e per gli effetti del sisma del 2016. L’unica abitazione che resiste, anche perché restaurata di recente, è proprio quella in cui è inglobata l’edicola, situata su una parte laterale della costruzione. Difficile ipotizzare che il luogo sia frequentato da tanta gente e ancor meno che sia oggetto di particolari devozioni, a meno che non si proceda prima a farsi largo tra i vari secchi di uso domestico o rurale che occupano la base in pietra; del resto, é noto che in campagna non si spreca niente, nemmeno lo spazio. La nicchia si presenta con una certa maestosità e una profondità inusuale per le piccole edicole che solitamente capita di incrociare, tanto che poteva consentire, almeno così doveva essere in passato, un rifugio di fortuna per chi fosse stato sorpreso da un improvviso rovescio e avesse avuto voglia di ringraziare il cielo per l’acqua generosamente elargita. Un tempo, quando magari l’affresco splendeva nei suoi colori integri, il meteo non era distribuito dalle televisioni o dagli smartphone di oggi e ogni pioggerella o acquazzone rispondeva a leggi piuttosto misteriose, che rendevano giustizia all’ ineffabile detto di queste parti: Quanno lo pioe, quanno la secca ‘n gorbu a quanno ce se zzecca!