Villa multitasking

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by Chiedi alla Polvere

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Ottobre 15, 2012

BRUCE SPRINGSTEEN: “Mansion on the hill” (1982)

There’s place out on the edge of town sir/risin’ above the factories and the fields./Now ever since I was a child/I can remember that mansion on the hill. – C’è un posto appena fuori città signore/che si erge sopra le fabbriche e i campi./Fin da quando ero un bambino/posso ricordare quella casa sulla collina.

A Treia, nascosta da una selva, si trova Villa La Quiete, conosciuta in loco come Villa Spada, una delle più belle ville ottocentesche della provincia di Macerata, che domina la valle del Potenza. Sorta su un impianto originario di un convento dei padri cappuccini, che si fa risalire al 1578, dopo la soppressione degli ordini religiosi del 1810 determinata dalla dominazione napoleonica, nel 1812 il complesso fu rilevato dal gonfaloniere di Treia che commissionò al Valadier il progetto di ristrutturazione. Nel 1828 l’immobile con relativo parco di oltre due ettari passò nuovamente di mano al conte Lavinio De Medici Spada, il proprietario che diede la decisiva impronta architettonica al complesso, così pervenuto, attraverso parziali manomissioni per i diversi utilizzi, fino ai giorni nostri. Con la morte di Lavinio de Medici Spada, avvenuta nel 1864, villa La Quiete passò man mano alla discendenza diretta o indiretta del conte, ma per nessuno dei successivi proprietari fu più una casa da abitare. Villa Spada cadde così in decadenza con circa centocinquanta anni di incuria ed utilizzi impropri, tanto da diventare nel tempo campo di internamento per donne “dalla dubbia condotta morale e politica”, luogo di prigionia per ascari della PAI (Polizia Africa Italiana) durante la seconda guerra mondiale e quindi asilo, gestito da ecclesiastici, negli anni sessanta per circa vent’anni. Oggi villa La Quiete, tornata ad essere nel 2015 di proprietà comunale, a seguito del suo ingresso nelle opere tutelate dal F.A.I., ha ripreso ad essere un sito di eccezionale valore, un capolavoro assoluto dell’architettura neoclassica italiana, dopo l’avvenuto ripristino del parco e una prima ripulitura degli interni, con un processo di recupero avviato, che, fondi permettendo, è destinato a compiersi interamente.

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